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La

Comunità Mariana Oasi della Pace

Nell’immaginario biblico, l’Oasi, dall’epoca dei patriarchi fino al tempo di Gesù, non è soltanto il luogo in cui il beduino fa sosta per attingere acqua e rinfrescarsi dalla calura del deserto circostante. Essa è anche la “dimora” (Is 32,18) in cui, a partire dal dono essenziale dell’acqua, rinasce la vita, la cultura, la stessa socialità umana. È questo l’ideale biblico che le nostre comunità, chiamate appunto “Oasi di pace”, cercano di incarnare: in esse la dimensione contemplativa permette a chiunque di attingere forza in Dio (cf. Ef 6,10), “sorgente d’Acqua viva” (Ger 2,13); di qui, però, nasce anche un clima di fraternità che si fa irradiazione di una nuova cultura.


Le nostre Oasi si compongono di fratelli e sorelle celibi e di fratelli presbiteri, tutti consacrati con i tradizionali voti di castità, povertà e obbedienza e con un quarto voto specifico di essere pace e di intercedere per la pace della Chiesa e dell’umanità. Condividiamo una vita semplice, scandita dalla preghiera, dall’adorazione del SS. Sacramento, dal lavoro, dallo studio, in uno spirito di famiglia.


Maestra di vita spirituale, educatrice alla preghiera del cuore è Maria, la madre di Gesù. Da lei apprendiamo il silenzio, che impregnava le sue giornate nella casa di Nazareth; da lei e con lei apprendiamo la profondità della contemplazione, per implorare il dono dello Spirito, il dono della pace, come fece la prima comunità cristiana radunata intorno a lei nella “stanza superiore” (At 2,13), il cenacolo di Gerusalemme. Da lei apprendiamo incessantemente quelle virtù che fanno di ogni nostra Oasi un autentico spazio di incontro, di comunione, di vita fraterna. A lei vogliamo sempre più conformarci: Maria, infatti, è per noi irrinunciabile punto di riferimento per l’intera nostra esistenza.


La pace è pienezza, è relazione adeguata con noi stessi e con quanto ci circonda, è l’armonia necessaria. Ma la pace è anzitutto riconciliazione con Dio: Gesù, il Crocifisso-Risorto, “è la nostra pace” (Ef 2,14), poiché ci ha arricchiti del sapore di una pace diversa da quella che il mondo può offrire (Gv 14,27). È questa la pace che vogliamo implorare, costruire, diffondere.
 

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